venerdì 8 marzo 2013

DIARIO DI VIAGGIO MAROCCO DEL SUD-DESERTO 3° Parte

TERZA PARTE

27/12  MARTEDI’     M’HARCH - MERZOUGA

Sveglia alle 8 e dopo una bella colazione partenza alla vola di Merzouga. Passiamo dall’oasi di Ramlia, da Ouzina fino ad arrivare a Taouz dove finisce la pista, fino ad arrivare a Kamlia famosa per le danze ed i canti dei suoi abitanti, discendenti degli schiavi portati in Marocco dalle carovane. Ci fermiamo in un centro dove ascoltiamo della musica e vediamo delle danze.



 Se non sapessi di essere in Marocco potrei dire di essere tornato in Mali tanta è la somiglianza della musica e soprattutto dei lineamenti nei volti, oltre che il colore della pelle che è scuro come gli abitanti dell’Africa centrale.  Assistiamo alle danze ed oltre che alle foto di rito compriamo un CD del gruppo che si chiama Groupe des Bambaras.
Proseguiamo e dopo poco arriviamo a Merzouga dove ci fermiamo a mangiare insieme a Soufiane che ha capito come siamo fatti e ci porta non in luoghi turistici, ma in piccole bettole tipiche marocchine dove si mangia molto bene e si spende molto meno.






Arriviamo all’hotel Tombouctu, bellissimo, che si erge alle soglie delle dune dell’ Erg Chebbi. Noi che siamo abituati a spostarci in piccoli e scomodi hotel quasi ci sentiamo a disagio in questo bellissimo posto…..  e pensare che addobberemo la bellissima camera che ci hanno riservato con il bucato dei vestiti dei giorni passati!!
All’albergo troviamo Aziz ed a questo punto Soufiane ci lascia per ritornare tra 3 giorni, dopo il nostro tour nel deserto con i cammelli. Facciamo la conoscenza di Hamid il capo cammelliere, la persona che pianificherà i nostri 3 giorni anche se in realtà il cammelliere che ci porterà nel deserto sarà Joussef.
Approfittiamo del tempo nel pomeriggio per fare 2 passi nel deserto, qualcuno si propone di farci da guida, ma noi rifiutiamo e loro non sono insistenti, come del resto nessuno da queste parti.
Le dune di questo deserto sono completamente diverse dal primo, molto più alte e con un colore quasi arancione sono secondo me molto più affascinanti anche se sicuramente più battute di quelle dell’Erg Cigaga. In effetti qui il deserto di sabbia si estende per pochi km quadrati mentre il resto è deserto di sassi fino ad arrivare al vicino confine con l’Algeria (circa 20 Km). Troviamo una duna che ci piace e facciamo una cosa che volevamo fare…… rotolare giù come dei matti!!! Davvero bellissimo…. Meno bello sarà togliersi la sera la sabbia da ovunque, ma era una cosa che andava decisamente fatta!
Continuiamo in nostro vagare e scaliamo una duna dove aspettare il tramonto. Davvero tutto molto bello ed affascinate, posto ideale dove scattare molte foto indimenticabili, specie con la Luna Piena che spunta sopra la nostra testa e che fa ombra sulle dune e sulle carovane di cammelli, davvero uno spettacolo unico.

 

Alla fine rientriamo felici all’albergo e dopo una cena ed un buon the in compagnia di Aziz andiamo a letto pronti al deserto ed ai cammelli!

28/12  MARTEDI’     MERZOUGA- BIVACCO

Partiti!!! Finalmente inizia la parte per me più caratteristica del viaggio, ci aspettano 3 giorni di cammello nel deserto con una notte da trascorrere presso una famiglia nomade, chissà come andrà. Abbiamo 2 cammelli, uno a testa con il cammelliere che li comanda da terra, anche se in realtà sono davvero docili. Joussef ci dice che i 2 si chiamano Bob Marley e Jimmy Hendrix….. chissà se è vero, ma poco importa, noi li chiameremo così per tutto il tempo.


 Se pensate che viaggiare sul cammello sia una cosa rilassante vi sbagliate di brutto!!!!!! Per qualche minuto ho creduto davvero di scendere e continuare a piedi, ma poi ci ho fatto un pochino l’abitudine. Il passo è ondeggiante e passare le dune, specie quando in discesa, è davvero difficile, si rischia di cappottare in avanti se non ci si regge alle staffe della sella. Come avranno fatto ad attraversare il deserto in questo modo? Proprio bravi….. . Passiamo 2 ore tra le dune, nel silenzio assoluto e circondati da un mare di sabbia, solo il rumore del vento di tanto in tanto si fa sentire, davvero una bellissima atmosfera. Joussef ci dice che siamo fortunati ad essere lì in questi giorni e non per capodanno in quanto è previsto un massiccio arrivo di turisti …….. questo è un aspetto che non avevo considerato ……. sicuramente il deserto pieno di gente non sarà così affascinate come lo stiamo vivendo noi! Pranziamo in un accampamento con un ottimo pranzo preparato da Joussef e dopo un pochino di pausa ripartiamo per l’accampamento dove dovremo dormire. Arriviamo in una bella oasi e appena “parcheggiati” i cammelli partiamo alla volta di una grande duna dove vedere il tramonto. Sarà il freddo, sarà la stanchezza, ma dopo circa 40 minuti di ascesa mi tocca fermarmi altrimenti rischio un infarto ……..  chissà perché …… devo rinunciare a poche decine di metri dall’arrivo e quindi vedo il tramonto da lì.
Tornati all’accampamento facciamo conoscenza con altre persone che come noi hanno scelto la meta del deserto e dopo mangiato, insieme ai rispettivi cammellieri, ci mettiamo intorno al fuoco a suonare (loro) i jambè.
Dopo un pochino decidiamo di andare a letto super vestiti visto il mega freddo che c’è! (ma il deserto non doveva essere caldo????????)




Continua la prossima settimana ...................





venerdì 1 marzo 2013

DIARIO DI VIAGGIO MAROCCO DEL SUD-DESERTO 2° Parte

Ecco la SECONDA PARTE del mio Diario, buona lettura.

24/12   SABATO  OUARZAZATE-AGDZ

Sveglia con calma e dopo aver fatto colazione partiamo per AGDZ, cittadina in direzione sud, ma prima Soufiane ci propone la visita ad un’oasi, quella di FINT. Dopo circa 30 min di pista arriviamo in questa bellissima oasi fatta di palmeti attraversati da un fiume. Qui il contrasto tra il cielo azzurro, il verde della vegetazione ed il rosso della terra e delle pietre rendono il paesaggio davvero mozzafiato. Girovaghiamo un pochino e scattiamo qualche bella foto ricordo.

Ripartiamo alla volta di AGDZ e più precisamente in direzione della Kasba di Tamnougant, ma prima di arrivare a questa attraversiamo un bellissimo palmeto dove si ergono delle kasba ormai in rovina, tutto davvero molto bello! Arriviamo alla kasba e decidiamo di ingaggiare una guida per farci spiegare la storia di questa bellissima struttura. La scelta si rileva azzeccata e la guida si dimostra capace e ben informata su tutto quello che riguarda la storia di questo edificio, portandoci tra l’altro in luoghi che da soli non avremmo potuto visitare. Finita la visita girovaghiamo tra le rovine e tra il palmento sottostante scattando foto al tramonto, è un peccato vedere questo bel sito abbandonato ed in rovina, ma tant’è…. , d'altronde non è che in Italia si faccia di meglio!
Il nostro albergo non poteva essere in un posto migliore ovvero…. In una parte della kasba stessa!!!! Si, hanno ritagliato uno spazio per questo, tutto fatto in terra e ben gestito e tenuto. Cena con un buonissimo cous cous e poi a nanna.

25/12  DOMENICA     AGDZ – DUNE ERG CHIGAGA

E’ Natale, ma come sempre durante questi viaggi ci facciamo davvero poco caso in quanto spesso ci troviamo in Stati non Cristiani e quindi non festeggiano questa festa. Ci svegliamo con calma e dopo un’ottima colazione sulla terrazza della kasba partiamo per il nostro viaggio che risulterà essere molto lungo, finalmente ci dirigiamo verso il deserto!!! Soufiane ci propone una variazione del tragitto, invece di passare da M’hamid, ci propone la strada alternativa verso il lago i Irki, lago che esiste solo durante il periodo delle piogge e che noi troveremo prosciugato dal caldo e dalla siccità. Il nostro tragitto prevede quindi il seguente nuovo itinerario AGDZ à Puasairà Foum Zguidà pista verso Lago Irikià Dune Erg Chigaga.
Soufiane in pochi giorni ha già capito che cosa richiediamo al nostro viaggio, ovvero la visita di posti molto meno battuti dai turisti ed in effetti questo nuovo tragitto centra in pieno le nostre aspettative. La strada è quasi tutta per noi e possiamo ammirare dei bellissimi paesaggi in cui il contrasto dei colori è da mozzafiato! Arriviamo a Foum Zguid e dopo una pausa per il the ripartiamo iniziando la prima nostra pista del viaggio. La strada è molto accidentata e Soufiane ci spiega essere una tappa della Parigi Dakar, cavolo penso io, Proprio dura!!

Proseguiamo e dopo alcune ore arriviamo al lago di Iriki o meglio a quello che ne resta. Il caldo infatti lo ha completamente prosciugato e il letto del lago è tutto crepato creando dei bellissimi disegni. Scattiamo delle belle foto e già che ci siamo mangiamo a pane e tonno portato dall’Italia tutti e 3 insieme, siamo in mezzo al nulla e questo mi rende stranamente a mio agio, amo sicuramente di più questi posti piuttosto che le città.
Soufiane ci spiega la differenza tra i vari deserti descrivendo quello di sassi come il più duro ed arido di tutti……  non avevo mai pensato al deserto fatto di sassi, il mio stereotipo di deserto era quello composto da immense distese di sabbia, ma a quanto sembra non è così!
Ripartiamo e dopo poco iniziamo finalmente a trovare la sabbia! Le dune si ergono di fronte a noi e non possiamo che ammirarle con i loro mutevoli colori. Giriamo un po’’ e notiamo che stiamo girando un pochino a vuoto fino a quando Soufiane si ferma e stizzito ci dice “io non so più dove siamo!!!!!”. Hai…….. persi nel deserto!!!!! Questa situazione ha del tragicomico in quanto nella peggiore delle situazioni basta tornare indietro, comunque mi fa ragionare e tra me e me penso…. per fortuna che non ho preso una jeep ed una guida altrimenti col cavolo che ce la facevo da solo! In effetti Soufiane ci spiega che non ci siamo persi e che lui sa benissimo la direzione, ma con il vento le dune si sono spostate e non trova il varco per superarle, o perlomeno si rischia di rovinare la jeep per arrivare all’accampamento. Poco male, usciamo dalle dune e torniamo nel deserto di roccia dove ci fermiamo presso una famiglia nomade a chiedere la strada. Con la cortesia che contraddistingue questi popoli ci insegnano la strada e ci offrono anche di restare a dormire presso di loro….. quasi quasi la proposta mi alletta! Ma sarà solo una tappa rimandata in quanto dormiremo di lì a pochi giorni presso una di queste famiglie. Finalmente dopo circa un’ora di dune arriviamo all’accampamento, giusto in tempo per ammirare il tramonto e quindi io e Giulia partiamo alla volta delle grandi dune rosa dell’Erg Cigaga. Arriviamo stremati sulla vetta di una di queste e ci mettiamo a vedere ammirati questa bellezza della natura. Restiamo davvero colpiti dalla bellezza del posto e scattiamo molte foto durante questo bel tramonto, che emozione! Durante l’ascesa ho scattato una foto ad una coppia sulle dune, più tardi ci farò amicizia e scoprirò che anche loro hanno fatto altrettanto con noi, ci scambiamo l’indirizzo e mail per lo scambio delle foto, davvero una scena simpatica.
 Scendiamo dalle dune che è ormai buio e ci dirigiamo verso l’accampamento e verso la nostra tenda che più che altro, da quanto è organizzata, sembra una camera d’albergo! Ci rilassiamo e dopo via a cena tutti insieme, compreso un gatto (del deserto!!!!) simpatico che fa compagnia a tutta la comitiva. Dopo cena un pochino di musica accanto al fuoco e poi via a nanna.

 

26/12  LUNEDI’     DUNE ERG CHIGAGA – M’HARCH

Sveglia che è ancora buio per vedere l’alba dalle bellissime dune del deserto. Ci incamminiamo con ancora le torce sulla testa e miriamo la duna più alta. Il vento, il freddo e la sabbia certamente non rendono la scalata semplice, ma la visione che ci aspetta ci appaga certamente della sudata.
Da lassù possiamo ammirare tutto il deserto con i mutevoli colori delle dune a seconda di come arriva la luce. Da prima quasi violacei fino a diventare dorate con il sole che le bacia. Rimaniamo tutti imbacuccati qui a vedere questo spettacolo con il vento che soffia forte e che rompe il silenzio incredibile che circonda questi posti.
Scendiamo e facciamo una abbondante colazione e poi partenza. Durante il tragitto che ci separa da Zagora attraversiamo l’oasi di Mlang, le dune di Lehoui ed il villaggio di Tagnit, il paesaggio è molto caratteristico e quindi il viaggio scorre bene.









Arrivato a Zagora Soufiane ci lascia al mercato centrale con appuntamento dopo circa 1 ora e quindi ci inoltriamo a fare un pochino di spesa (frutta, verdura, pane), ma dopo poco veniamo “accalappiati” da un tizio locale che sentito che siamo Italiani ci chiede (in italiano) di scrivere una cartolina al posto suo per dei suoi amici italiani e ci chiede di seguirlo.

Sicuramente è un modo per portarci nel suo negozio, ma tutto sommato a noi può anche andare bene così e ci lasciamo trascinare in questa occasione. Il tipo, sempre e comunque educato e cortese, ci fa accomodare per scrivere la cartolina e ci prepara il the secondo lo stile tipico ed ovviamente, non appena finita la cartolina, inizia a mostrarci tutta la mercanzia del negozio. Noi non vogliamo comprare nulla, ma alla fine la mia attenzione cade su una scatolina fatta di pelle (di cammello dice lui) ed alla fine la compro ad un prezzo, secondo Giulia troppo alto. Soufiane dopo, facendogli vedere l’acquisto, confermerà quanto detto da Giulia, ma alla fine poco importa, la cifra non era esagerata ed a me rimarrà il ricordo di questa prima contrattazione marocchina.
Ripartiamo direzione Riad Nomad, hotel sulla riva di un lago, adesso in secca. Il viaggio però si prospetta lungo in quanto Soufiane vorrebbe passare da una strada molto bella e panoramica che arriva fino a 4 Km dall’Algeria, ma quando siamo vicino al confine dei ragazzi ci dicono che è meglio tornare indietro in quanto i militari che piantonano il villaggio vicino al confine non sono molto gentili. Decidiamo quindi di fare dietro front, magari cercando una via alternativa. Soufiane si ferma per chiedere informazioni per queste strade, ma ci dicono che non ce ne sono, dovremo tornare indietro perdendo tra tutto circa un’ora e mezza. Durante questo nostro chiedere agli abitanti delle campagne abbiamo modo comunque di verificare con grande piacere l’ospitalità che li contraddistingue,  tutti ci offrono di rimanere per bere un thè o per dormire da loro. Non smetterò mai di sottolineare quanto siano ospitali i marocchini.
Dopo alcune ore e dopo anche una foratura con cambio gomma finalmente arriviamo all’hotel, davvero bello, dove mangiamo un ottimo cous cous e facciamo 2 chiacchiere con la nostra guida, prima di andare a letto. Questa giornata è stata senza dubbio quella in cui abbiamo viaggiato più di tutte, quasi sempre su pista, durata circa 8 ore.



..........Continua la prossima settimana
          Giacomo